Eventi dall'associazione

2013 - Progetto Culturale Diocesano - San Giovanni in Argentella - 2013

pubblicato il 04/06/2013

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ABBAZIA DI SAN GIOVANNI IN ARGENTELLA - Domenica 16 Giugno ore 17 ( le fotografie sono state gentilmente concesse da Paola Cicioni)

Il tema della conferenza è il " Monachesimo Pre-benedettino, Laure e Cenobi in Sabina" a cui parteciperà anche  " La Palombella"  con un intervento del vice-presidente, prof. Giovan Battista Quaglia, il quale  illustrerà il programma dell'Associazione per il recupero e la valorizzazione dell'artistico monumento.

Un primo intervento a questo proposito è la realizzazione di un  "virtual tour" dell'abbazia   visitabile  su questo nostro sito.

 Relazione della  Conferenza

La conferenza su “ Monachesimo  Pre-benedettino – Laure e Cenobi in Sabina” organizzata  dalla Diocesi Sabina in occasione dell’Anno della fede 2013  all’Abbazia di San Giovanni in Argentella  ha riscosso un ottimo successo, tanto da risultare occupato ogni ordine di posto  e parecchie persone sono rimaste in piedi. Un incontro ricco  di storia, arte e vita religiosa che ha attirato oltremodo  l’attenzione  e l’interesse  di tutti i presenti.

Ha iniziato l’incontro la signora Alessandra Zielli, custode e rappresentante della Fraternità dei Santi Nicola e Sergio, che ha in affido l’abbazia.  La Zielli  ha tracciato un breve “excursus” della Comunità; dalla presa di possesso da parte di madre Fausta, fine anni Sessanta, ad oggi per poi passare all’illustrazione dell’abbazia e di quella che doveva essere la vita monacale dei vari ordini succedutisi dall’ VIII al XII  secolo, facendo ampio ricorso ai riferimenti storici, artistici e architettonici dell’insigne monumento.

L’intervento successivo è stato di don Domenico Luciani, sacerdote palombarese, animatore del Progetto culturale della Diocesi Sabina, che  il Vescovo  Mons. Ernesto Mandara  ha fortemente  voluto nel contesto dell’Anno della Fede 2013; Il sacerdote ha ricordato quale sia lo spirito che anima l’iniziativa: educare la Comunità «alla vita buona del Vangelo attraverso la ricerca della contemporaneità  della fede in Gesù rivelatore di Dio e dell’uomo». Ha spiegato, inoltre, quale sia  lo scopo del progetto e  di come, tra gli obiettivi del percorso culturale e della ricerca storica, sia compreso il tentativo di recupero turistico e religioso dei siti non ancora visitabili e  la valorizzazione di quelli già restaurati, ma poco conosciuti, come appunto San Giovanni in Argentella. In tale ambito, secondo Luciani, un particolare approfondimento deve riguardare il fenomeno dell’eremitismo e cenobitismo orientale ed il suo influsso sull’evangelizzazione e su San Benedetto nella zona pedemontana dei monti Sabini, che ha coinvolto anche il territorio di Palombara. 

Prima di lasciare la parola ai relatori, il prof. Tersilio Leggio e la prof.ssa Sofia Boesch Gaiano, don Domenico ha tenuto a raccontare, non senza un velo di commozione, due suoi ricordi legati all’abbazia. Il primo, di quando ancora bambinetto vi venne condotto con la scolaresca dal suo maestro, Enzo Silvi, il “professore” . Un San Giovanni abbandonato, con la porta d’ingresso sgangherata e semi aperta, ridotto ad ovile per pecore e riparo per i pastori, ma il racconto appassionato e caloroso che ne fece il professor Silvi lo  affascinò a tal punto da restare nella sua memoria come un momento significativo della sua formazione. Il secondo episodio, la celebrazione della sua prima messa dopo l’ordinazione sacerdotale. 

Il prof. Tersilio Leggio ha ripercorso la storia di San Giovanni in Argentella, per quello che le ricerche d’archivio fino ad ora affrontate hanno potuto documentare, partendo dalla prima metà del VIII secolo fino ai giorni nostri. Una rivisitazione storica agile ma piena di notizie e riferimenti molto interessanti. Nel suo intervento, il prof. Leggio non ha dimenticato di menzionare le persone che più di tutte hanno contribuito alla conoscenza del monumento altomedievale tra i più insigni della Sabina, con interessamenti, studi e scritti: don Raffaele Luttazi, il pittore bolognese Enea Monti, Enzo Silvi, la studiosa olandese Ragna Enking, Renzo Mosti, Jean Coste, Alessandra Acconci e Antonio Petrini. Di particolare interesse la notizia sugli ultimi studi  riguardanti il Ciborio, del prof. Fabio Betti, che ribalterebbero le attribuzioni artistiche precedenti. (Cfr. in Home page  scheda presentazione del " virtual tour")

Successivamente la prof.ssa Sofia Boesch Gaiano ha parlato del fenomeno del monachesimo, di come esso si sia sviluppato, della differenziazione tra orientale e occidentale, del radicamento in Europa e in Italia soffermandosi in particolare sui vari ordini monastici.

Subito dopo è intervenuto il Vicario Diocesano, don Paolo Gilardi, che ha portato i saluti del Vescovo, Mons. Ernesto Mandara, assente per impegni episcopali e che nel ringraziare i relatori per le dotte esposizioni  e i numerosi presenti,  ha tenuto a precisare di sentirsi orgoglioso ed onorato, da  palombarese quale egli è, della bella riuscita della manifestazione culturale e religiosa che il luogo, d’austera bellezza, ha contribuito ad impreziosire.

Prima dei ringraziamenti finali del presidente della Pro-Loco, Pietro Luciani, che ha coordinato l’organizzazione dell’evento, il prof. Giovan Battista Quaglia, a nome dell’Associazione socio-culturale “La Palombella”, di cui è presidente vicario, nel complimentarsi ed associarsi ai ringraziamenti per la ottima riuscita, ha donato al Vescovo, una bella opera grafica dell’abbazia, opera del pittore palombarese, Franco Ranaldi ed ha comunicato i propositi realizzativi della Associazione volti alla riscoperta e alla valorizzazione di San Giovanni in Argentella, concretizzatisi per ora, con un “virtual tour” visibile sul nostro sito internet.

La speranza, ora,  è che questo bell’evento non rimanga fine a se stesso ma sia l’inizio di un cammino di nuova rinascita, questa volta definitiva, di questo illustre monumento non solo  carico di storia e di arte ma anche di tanta spiritualità. L’auspicio è che tutti gli Enti (Diocesi, Comune, Fraternità di San Nicola e Sergio, associazioni locali) uniscano gli sforzi affinché al più presto tutto ciò si manifesti in rinnovata e efficace vitalità.

(Angelo Gomelino)

 



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