L’Associazione socio-culturale “La Palombella”
organizza
Gita Sociale al
Bunker del Monte Soratte e alla
Mostra d’Arte “Simposio di scultura”
Giovedì 8 Luglio 2021
Programma
- Visite all’interno del bunker con guida professionale e a seguire alla Mostra d’Arte contemporanea che sarà illustrata dal curatore del progetto e nostra socia, la prof.ssa Oriana Impei.
- Partenza alle ore 8,30 e pranzo libero
Una prima beneagurante uscita per la ripresa delle attività socio culturali dopo la lunga parentesi di fermo sanitario obbligatorio.
Le prenotazioni dovranno essere comunicate ai soci referenti
entro il 2 luglio 2021
Nota: Per i partecipanti si consiglia vestiario caldo per la visita al bunker e scarpe adeguate (ginnastica o trekking)
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Breve resoconto della giornata
di Angelo Gomelino – 10 luglio 2021
La mostra artistica “Punto di arrivo nel mondo nuovo” che si tiene a Sant’Oreste dal 26 giugno al 17 Luglio, della quale è referente e curatore la prof.ssa Oriana Impei, è stata un’ottima opportunità per abbinare la visita alla Mostra e al Bunker di Monte Soratte.
Non è stato semplice, in pochissimi giorni, programmare questa escursione artistica e storica dopo la lunga parentesi di “obbligata” inattività a causa della pandemia da Covid-19. Caparbiamente si è insistito per l’organizzazione perché essa doveva rappresentare il punto di ripartenza delle attività sociali della nostra Associazione. Solo pochi dei nostri soci hanno aderito, una quindicina in tutto, ma la gita ha avuto successo e ricevuto il plauso entusiastico di tutti.
Il piccolo gruppo è partito da Palombara con i propri mezzi per arrivare puntuali alle ore 10,00 al bunker. Qui i partecipanti hanno dato sfogo alle proprie curiosità fotografiche riprendendo i vari mezzi militari in mostra e altre particolarità del complesso. Subito dopo è iniziata la visita all’interno delle di gallerie con le bravissime guide, le volontarie Rachele Caccia e Alessandra Diolaiti, che in circa due ore hanno illustrato con dovizia di notizie e particolari interessanti la storia di quella che, in un periodo tra i più drammatici dell’Italia, fu un’autonoma città militare sotterranea. Concepito nel 1937 come rifugio antiaereo dal governo di Benito Mussolini, dal 1943 al 1944 fu occupata dell’esercito tedesco che, con un migliaio di militari, vi stabilì il Comando supremo del Sud Europa. Nel giugno 1944 subì il violento bombardamento degli americani, poi la fuga e la ritirata dei tedeschi a cui seguì un lungo periodo di completo abbandono. Negli anni sessanta, in pieno periodo di “guerra fredda”, in gran segreto si diede inizio a lavori per rendere il bunker rifugio antiatomico per una ristrettissima cerchia di alti rappresentanti governativi. Venuto meno questo pericolo e la dismissione dei lavori è seguito un lungo abbandono dello strategico manufatto. Questa situazione ha sollecitato l’intervento di un’Associazione locale, guidata da Gregory Paolucci, che si è assunta l'onere di riportare in vita un periodo della nostra storia e, grazie ai soci volontari, sono stati riordinati i materiali ora in mostra all'interno di questa "montagna di storia", così come sono state riprese altre storie o leggende dalle persone che hanno vissuto in quegli anni. Storia è quella di “San Francesco”, un nomignolo che gli abitanti di Sant’Oreste diedero ad un forestiero che in tempo di guerra viveva come un barbone e girava sempre con una gabbietta per uccelli. Con il senno di poi ci si rese conto che, invece, quel barbone era un agente dello spionaggio dell'esercito alleato e la gabbietta una ricetrasmittente per trasmettere, facendo in modo che dal bombardamento fosse risparmiato il paese. Leggenda? Chissà? Quella del bunker nascondiglio dell’oro sottratto dai tedeschi dalla Banca d’Italia a Roma, di cui non si è saputo più nulla. Ma la brava guida Rachele ha raccontato una storia, questa sì vera, quella di un militare tedesco di stanza nel bunker di cui si conosceva l’identità e che poteva essere al corrente del segreto. Rintracciato tanti anni dopo la guerra, questo importante testimone superstite a distanza di poco tempo, fu trovato bruciato con la sua casa.
Finita la visita alcuni partecipanti hanno dovuto far ritorno a Palombara mentre gli altri, ben indirizzati e “raccomandati” da Rachele e Alessandra, hanno gustato un bel pranzo al ristorante “la Perla del Soratte” per poi raggiungere la prof.ssa Oriana Impei per la visita e la illustrazione delle opere della mostra di scultura e arte contemporanea nelle sale del palazzo Caccia-Canali. Quindi visita al cantiere degli gli artisti espositori in pieno fermento realizzativo delle loro opere, da esporre, sabato 17 luglio nel “Simposio di Scultura”.
La giornata si è conclusa con uno squisito gelato gustato insieme a Oriana, spaziando lo sguardo al magnifico panorama tutt’intorno al Monte Soratte, e poi … tutti a casa.
La prof.ssa Oriana Impei, nostra socia e membro del Gruppo Cultura, è presente nella Mostra con una sua opera: “CATARSI” (1). Un ricordo ai caduti di tutte le guerre e a causa della pandemia. La scultura che ora è all’esterno del bunker, alla chiusura della Mostra “Simposio di Scultura”, troverà giusta ed appropriata allocazione all’interno dello stesso. Un pensiero altamente significativo quello dell’artista, un gesto nobile che Le fa onore e che merita l’apprezzamento della nostra Associazione.
Ma alla socia Oriana, vanno anche i ringraziamenti per essere stata determinante e punto di riferimento per la ottima riuscita di questa bella giornata sociale a Sant’Oreste.
(1) la spiegazione dell’artista
(fotografie nella galleria, in alto a destra)
CATARSI
Il termine nel mondo greco definisce la Purificazione
dell’anima e Liberazione da angosce e conflitti.
Nell’estetica catarsi è purificazione delle passioni umane
attraverso l’arte e, in quest’ opera l’omaggio va
alle vittime delle catastrofi delle guerre e della pandemia,
una forma di guerra verso un nemico invisibile.
L’istallazione rappresenta una stele composta
da una vasca fioriera in rame con una sua storia personale,
che contiene come acquasantiere petali di foglie stilizzate
di vari marmi colorati, a rappresentare lo stadio
dei vari momenti delle tragedie umane,
verso l’apice della purificazione e della Rinascita.
In terra una croce vegetale, organica di pietra scolpita
sul travertino, tra natura e artificio, come l’acqua scolpisce
sulla roccia i suoi tracciati, simbolo del nostro percorso
su questa Terra.
Punto di Arrivo nel nuovo Mondo 2021 Oriana Impei
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