La Terrazza dell’infanzia e La Palombella
Venerdì 25 maggio 2018 – ore 9,00
Partenza da Piazza IV Novembre – Chiesa di San Biagio
con arrivo alle ore 13,30 Castello Savelli
TREKKING URBANO
dal suggestivo titolo
IL BORGO INVISIBILE
CAMMINARE NARRANDO
Con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo
di Palombara Sabina
Alla scoperta della Palombara Sabina medievale
tra storia, cultura, evoluzione urbana
e … gradevoli sorprese
Una Giornata particolare
di Giuseppe Passacantilli
È stata una giornata particolare quella del 25 maggio 2018. Immagini diverse da quelle impresse nella celeberrima pellicola del maestro Scola, ma dense comunque di emozioni altrettanto forti, di incontri a loro modo generativi e di una fotografia, facilitata dalla suggestiva scenografia del Borgo Medioevale tanto caro ai Savelli, che vale a tutti gli effetti un Oscar. A scriverne la sceneggiatura sono stati i 400 ragazzi dell’Istituto comprensivo di Palombara Sabina insieme agli amici del Centro Raffaella d’Angelo, che con le loro attenzioni, i loro schiamazzi e il loro dinamismo, hanno restituito, almeno per un giorno, alle vie medievali del Paese, quella vitalità che esse non vedevano o sentivano così roboante dai tempi delle scorribande dei “santuggidiari” e i “sammiasciari”, ossia le due bande di ragazzini che si fronteggiavano goliardicamente intorno alla metà del secolo scorso, quando la cittadina era ancora in alto e le due parrocchie davano senso di appartenenza territoriale prima ancora che spirituale.
Sono loro infatti i partecipanti a cui La Terrazza dell’Infanzia e La Palombella hanno voluto rivolgere la seconda edizione del Trekking Urbano, patrocinata dal Comune di Palombara Sabina, questa volta intitolata: “Il Borgo Invisibile”.
Anche stavolta l’obiettivo degli organizzatori è stato quello di tentare di sollevare il velo dell’indifferenza che spesso limita rapporti e comprensione, partendo da ciò che ci circonda, in questo caso il proprio Paese. Un Paese che rischia inesorabilmente di rimanere sconosciuto alle maggior parte dei cittadini che lo abitano, specie alle nuove generazioni, e agli avventori che ne subiscono passivamente il fascino.
Cultura, architettura, urbanistica, tradizione, storia, arte, comunità e paesaggio, sono state le isole di un arcipelago ideale che le Associazioni hanno tentato di collegare componendo il cammino nel quale si sono cimentati i ragazzi. 13 tappe in ognuna delle quali i giovani trekkers si sono imbattuti in un narratore che ha guidato loro alla scoperta di un patrimonio che ogni giorno li osserva silente. Un incontro con la storia ed i suoi personaggi. Un incontro che ha acquistato incredibilmente altre accezioni con il passare del tempo. Infatti la passeggiata si è trasformata, per volere dei promotori, in piccolo esperimento o gioco sociale, quando i compagni di questo insolito cammino sono divenuti essi stessi, tra di loro, elementi di incondizionato interesse. Camminando insieme ci si conosce meglio divenendo irrimediabilmente responsabili gli uni degli altri così come dei luoghi e della memoria di un Paese che, anche se fin a quel momento estranei, hanno sempre fatto parte del nostro patrimonio fisico e spirituale. Astrazioni mentali che si addicono squisitamente sia alla missione culturale de La Palombella quanto agli impegni solidaristici de La Terrazza dell’Infanzia, per la quale la conoscenza ed il riconoscimento dell’altro, rappresentato in questo ultimo caso dai bambini della Pediatria di Kimbondo (Repubblica Democratica del Congo), significa divenirne responsabili. Perché quando si inizia a “vedere” non si riesce più ad essere indifferenti.
D'altronde nella definizione stessa di Associazione è insita la volontà di mettere insieme, di far incontrare persone per raggiungere comuni obiettivi di cui prendere coscienza. Per questo l’iniziativa ha visto il coinvolgimento attivo, oltre che degli amici del Centro Raffaella D’Angelo, anche della Croce Rossa e della Protezione Civile, che hanno coinvolto tutti i partecipanti in lezioni di primo soccorso e di primo intervento prima dell’inizio del cammino. Il tutto sotto la benedizione delle due parrocchie di San Biagio e Sant’Egidio, tappe fondamentali del Trekking e della storia del Paese.
Una giornata particolare che non poteva non culminare se non nel giardino del Castello Savelli e nell’abbraccio ideale che il suo panorama sembra rivolgere al mondo. Un abbraccio che è divenuto magia grazie alle note dell’Orchestra Savelli che, come di consueto, ha donato nobiltà all’appuntamento.
Grande è stata la soddisfazione al termine dell’evento, che ha avuto, specie nelle fasi di gestazione e di composizione del percorso, il carattere dell’impresa. Molte anche le speranze condivise dei tanti collaboratori che hanno voluto portare il loro fondamentale e volontario contributo per la buona riuscita del Trekking, nel riscontrare la straordinaria attenzione che i ragazzi hanno avuto durante tutta la comminata. Elementi non scontati che portano a guardare con fiducia al futuro e alla loro capacità di immaginare e di vedere quelle opportunità sulle quali noi siamo stati forse un po’ miopi.